Skip to main content

Emilia Morelli: A Historian in Italian Academics During the Second Post World War Period

  • Conference paper
  • First Online:
Advances in Gender and Cultural Research in Business and Economics (IPAZIA 2018)

Part of the book series: Springer Proceedings in Business and Economics ((SPBE))

Included in the following conference series:

  • 1241 Accesses

Abstract

The present research aims to reconstruct the academic career of Emilia Morelli, the first woman to win a public competition in History of the Risorgimento in 1955, declared by the University of Cagliari. Her teaching activity took place until 1964 in Palermo and, from that year until 1988, at the University of Rome “La Sapienza”. As a student of Alberto Maria Ghisalberti, Morelli graduated in 1935 at the University of Rome, becoming his assistant since 1942. Forced in an environment extremely wary about female university teaching, Morelli managed to overcome these skepticisms not only through her wide-ranging scientific production, dedicated mainly to Mazzini’s studies, but also through her strong propensity to the leadership that allowed her to hold positions of primary importance in the scientific field: in 1951 she was, for example, general secretary of the Institute for the History of the Risorgimento, while from 1st November 1977 she became director of the Institute of Modern History, taking over from Rosario Romeo. Therefore, Emilia Morelli was among the first to open the gradual and strenuous insertion of female historians not only in the academic world, but also in the governance of the same one.

This is a preview of subscription content, log in via an institution to check access.

Access this chapter

Chapter
USD 29.95
Price excludes VAT (USA)
  • Available as PDF
  • Read on any device
  • Instant download
  • Own it forever
eBook
USD 129.00
Price excludes VAT (USA)
  • Available as EPUB and PDF
  • Read on any device
  • Instant download
  • Own it forever
Softcover Book
USD 169.99
Price excludes VAT (USA)
  • Compact, lightweight edition
  • Dispatched in 3 to 5 business days
  • Free shipping worldwide - see info
Hardcover Book
USD 169.99
Price excludes VAT (USA)
  • Durable hardcover edition
  • Dispatched in 3 to 5 business days
  • Free shipping worldwide - see info

Tax calculation will be finalised at checkout

Purchases are for personal use only

Institutional subscriptions

Notes

  1. 1.

    «[L’]aveva considerata intimamente legata al Risorgimento eletto a motivo di studio».

  2. 2.

    «All’indomani dell’8 settembre 1943, con i nazisti entrati a Roma, invitati dalla Milla [Emilia Morelli] ed accolti affettuosamente dai suoi, casa Morelli fu il primo rifugio per mia madre e per me, costretti per nove lunghi, interminabili mesi ad abbandonare la nostra abitazione per ragioni di sicurezza. E di questi fatti, ora che i miei non ci sono più, resto solo a testimoniare, riconoscente per ciò che la Milla ed i suoi fecero in tempi difficilissimi per noi».

  3. 3.

    «Il 13 gennaio di quest’anno dovevo consultare con l’aiuto della Milla la corrispondenza tra Francesco Salata e Agostino D’Adamo, da Lei ordinata, che doveva servire anche ad una mia allieva, Ester Capuzzo, per una relazione ad un convegno triestino sull’opera svolta da Salata per le Nuove Province. Quando giungemmo all’Istituto, seppi che la Milla se ne era andata poco prima perché si era sentita male. Conoscendo la sua forza d’animo ed il suo temperamento, ne fui preoccupato in quanto pensavo che il male dovesse essere assai forte per averla indotta a mancare ad un appuntamento. Telefonai a casa sua e seppi che era finita, mentre rientrava con la sua macchina in garage, stroncata dall’attacco cardiaco che l’aveva colpita sul suo abituale posto di lavoro. Provai allora un dolore fortissimo, comprendendo che era venuta meno una cara, antica amicizia».

  4. 4.

    «L’osservazione preliminare e forse di maggior rilievo che bisogna fare sulla lunga e generosa attività svolta da Emilia Morelli nell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano è che essa non rappresentava un’attività (come dire?) burocratica, estranea alla sua attività di studiosa e quasi contrapposta ad essa, ma ne costituiva il completamento e quasi la naturale prosecuzione».

  5. 5.

    «Di cui i documenti costituivano insieme la premessa e l’indispensabile supporto: come in un volume tradizionale di storia prima veniva il testo (con le note), l’illustrazione poteva esserci, era utile, ma non indispensabile. Per lei la storia era, essenzialmente, prodotto di uomini, di qui la sua attenzione alle biografie; mentre sul versante museale poneva una cura particolare all’allestimento di sale e sezioni dedicate a grandi figure: Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Cavour».

  6. 6.

    «Fu veramente felice di quel ritorno alla sede cagliaritana, dopo quarant’anni di lontananza, come esordì nel discorso di apertura dei lavori, in qualità di neopresidente dell’Istituto».

  7. 7.

    «Il lunedì, mercoledì e venerdì dalle nove all’una si poteva varcare la porta dell’Istituto e dirigersi alla seconda porta a destra. La signorina Morelli sarebbe stata immancabilmente lì a rispondere a qualsiasi domanda, da quelle specifiche del laureando […] a quelle più generali della matricola […] il ritmo scorreva semplice e perfetto, con una puntualità del tutto degna della meticolosità kantiana».

  8. 8.

    «Per lei l’Università doveva essere insieme una Scuola di formazione morale e un Laboratorio per la conoscenza del metodo scientifico».

  9. 9.

    «Il suo benevolo affetto per tutti coloro, italiani e stranieri, cattolici e acattolici, che si occupavano seriamente e profondamente di scienza».

  10. 10.

    «Si sentiva diverso dal mondo che lo circondava, diverso persino dai suoi predecessori sulla Cattedra, diverso, azzardava la profezia, dei suoi successori».

  11. 11.

    «Sapeva anche perdonare a chi lo offendeva direttamente, come sapeva difendere, con insospettata violenza contro tutti coloro che considerava amici suoi e della Chiesa».

  12. 12.

    «Il nobile sforzo che il Vicini e, bisogna dirlo a loro onore, i bolognesi in genere fecero, per smussare gli angoli, per ridurre gli attriti, per fare della Assemblea, che si riuniva a Bologna, il parlamento di uno stato e non la riunione di delegati di tanti statarelli provinciali».

  13. 13.

    «Veramente sceverare il bene dal male, esporre i difetti del nuovo regime, cercarne i rimedi sia pure necessariamente provvisori».

  14. 14.

    «[Nell’]opera storiografica di Emilia Morelli Mazzini non soltanto è stato il punto di partenza del suo esemplare magistero scientifico, ma ha costituito anche un centro di riferimento continuo ed essenziale della sua appassionata e inesausta attività di ricerca nel campo degli studi sul nostro Risorgimento».

  15. 15.

    «Il Mazzini in Inghilterra, con la sua sistematica utilizzazione delle fonti memorialistiche e pubblicistiche inglesi, faceva dunque risaltare l’ampio ventaglio delle relazioni allacciate dall’italiano con il mondo politico e culturale britannico e delle attività da lui intraprese con la collaborazione degli amici inglesi».

  16. 16.

    «Colpire la mente e il cuore degli anglosassoni; parlando agli Italiani portava invece come esempio le loro doti, che riassumeva tutte nella pazienza e nel coraggio morale e materiale. Verso la fine della vita, volle persino suggerire agli Italiani metodi inglesi di azione».

  17. 17.

    «Un Politico con la P maiuscola».

  18. 18.

    «Il parlare dell’azione della Sinistra potrebbe apparire, a prima vista, facile, perché la bibliografia risorgimentale è certamente assai più ricca in questo settore che non in quello dei moderati scriveva Emilia Morelli nell’ottobre ‘65 accingendosi ad esaminare l’operato dei democratici tra Villafranca ed i plebisciti dell’Italia centrale. Eppure essa ha, secondo me, un difetto che è comune sia agli studi più antichi, sia a quelli recenti, pur ispirati da tendenze storiografiche diverse. Il difetto è questo: si studia l’azione degli uomini di sinistra come se il loro atteggiamento fosse sempre indipendente, frutto di un pensiero rettilineo indirizzato contro le destre, senza essere mai condizionato da queste. Il processo storico italiano sembra, così, seguire due binari senza scambi, col risultato che si arriva a una distinzione tra vincitori e vinti. A me sembra, invece, che sia vero esattamente il contrario, perché troppo spesso si dimentica che, nell’Italia di allora, chi militava in questo o quel settore politico, costruiva la sua azione su una piattaforma comune, spesso, per rimanere nella metafora ferroviaria, si trattava solo di scegliere una velocità maggiore o minore. So che la parola che sto per pronunciare non è più di moda, ma permettetemi di pronunciarla ugualmente: quella piattaforma comune si chiamava patriottismo. Da essa erano escluse solo le destre estreme, i fautori, cioè, dello status quo o, peggio, del ritorno all’antico: i clericali e i reazionari. Tutti gli altri potevano battersi in aspre, violente, alcune volte anche ingiuste polemiche, ma nei momenti cruciali finivano per trovare un terreno d’intesa».

  19. 19.

    «Ricostruzione di dibattiti e iniziative, di cospirazioni e polemiche viene fatta con l’occhio attento alla diplomazia europea, alla situazione italiana, all’azione che nell’interno ed in Europa svolge il governo sabaudo».

  20. 20.

    «I democratici dunque erano alla ricerca di nuove strade. Per capire questi tentativi non bisogna sottovalutare l’importanza che hanno avuto, su tutti, al Nord, le forche di Belfiore, tragica risposta austriaca alla più vasta cospirazione organizzata, in nome dell’unità, da Mazzini, e al Sud le pesanti condanne borboniche. Era ormai diffusa la sensazione che il periodo del martirio iniziatore doveva considerarsi finito per lasciare il passo alla realizzazione, da affrontarsi con forze adeguate al fine da raggiungere e con qualche sacrificio dal punto di vista ideologico».

  21. 21.

    «Alla fine del 1858, la politica piemontese può contare sull’appoggio della stragrande maggioranza dei democratici».

  22. 22.

    «Il vecchio Piemonte si dissolve così nell’Italia, senza scosse e senza traumi. Alla grande opera hanno partecipato, in maggiore o minore misura, con la fede, con l’azione, con il sacrificio, con l’abilità, con la saggezza forze politiche diverse imponendosi alternativamente negli anni della preparazione e in quelli della realizzazione».

  23. 23.

    «Garibaldi era un superbo realizzatore, ma non era mai stato un organizzatore politico. Dietro il Garibaldi del 1859 c’era stata l’azione politica di Cavour, dietro il Garibaldi del 1860 c’era stato Francesco Crispi, un altro grande uomo politico».

References

  • Arpino, A. M. (1995). Emilia Morelli e il Museo Centrale del Risorgimento. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Beltrani, G. (Ed.). (1927). Diario politico di Giuseppe Massari dal 2 agosto al 31 dicembre 1858. Bari: E. Accolti Gil.

    Google Scholar 

  • Beltrani, G. (Ed.). (1931). Diario 1858-60 sull’azione politica di Cavour. Bologna: Cappelli.

    Google Scholar 

  • Berardi, S. (2011). L’apostolato popolare mazziniano in Inghilterra: la Scuola elementare italiana gratuita di Londra. Sociologia, 1.

    Google Scholar 

  • Berardi, S. (2016). Il socialismo mazziniano. Profilo storico-politico. Preface by G. Pecora. Roma: La Sapienza Università Editrice.

    Google Scholar 

  • Croce, B. (1947). Storia d’Italia dal 1871 al 1915. Bari: Laterza.

    Google Scholar 

  • De Stefano, A. (1937). La cultura in Sicilia nel periodo normanno. Palermo: Ciuni.

    Google Scholar 

  • De Stefano, A. (1938). La cultura alla corte di Federico II imperatore. Palermo: Ciuni.

    Google Scholar 

  • Della Peruta, F. (1995). Il Mazzini di Emilia Morelli. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Ferretti, A. M. V. (1974). Catalogo della mostra mazziniana. LXI: Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Ganci, M. (1995). Emilia Morelli e la storiografia siciliana. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Garibaldi, G. (1983). In S. La Salvia (Ed.), Epistolario, vol. VI (1861–1862). Roma: Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Garibaldi, G. (1986). In S. La Salvia (Ed.), Epistolario, Vol. VII (1862). Roma: Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Garibaldi, G. (1991). In S. La Salvia (Ed.), Epistolario, Vol. VIII (1863). Roma: Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Garibaldi, G. (1992). In G. Monsagrati (Ed.), Epistolario, Vol. IX (1864). Roma: Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Ghislaberti, A. M. (1972). La Mostra mazziniana al Vittoriano. LIX: Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Ghisalberti, A. M. (1982). Ricordi di uno storico allora studente in grigioverde: guerra 1915-18. Roma: Edizioni dell’Ateneo.

    Google Scholar 

  • Ghisalberti, C. (1995). Una cara, antica amicizia. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Greco, G. (2011). Benedetto XIV. Un canone per la Chiesa. Roma: Salerno Editrice.

    Google Scholar 

  • Massari, G. (1959). Diario dalle cento voci. 1858–1860. Preface by E. Morelli. Bologna: Cappelli.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1938a). L’Archivio storico di Jessie White Mario. Rassegna storica del Risorgimento, 25, 3.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1938b). L’Archivio storico di Nicola Fabrizi. Rassegna storica del Risorgimento, 25, 4.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1938c). Mazzini e Lamennais. Camicia Rossa, 12.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1939). Mazzini in Inghilterra. Bologna: Coop. tipografica Azzoguidi.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1941). Mazzini e la polizia napoletana. Roma: La libreria dello Stato.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (Ed.). (1942a). Epistolario di Nino Bixio, 2 voll. Roma: Edizioni del Vittoriano.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (Ed.). (1942b). Diario di Domenico Farini. Milano: Istituto per gli studi di politica internazionale.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1946). L’Assemblea delle Provincie Unite Italiane del 1831. Firenze: Sansoni.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1948). Mazzini et la révolution de 1848 en France, in Actes du congrès historique du centenaire de la révolution de 1848. Paris: Presses universitaires de France.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1950). Giuseppe Mazzini. Saggi e ricerche. Roma: Edizioni dell’Ateneo.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1952). Introduzione a Italia e Inghilterra nella prima fase del Risorgimento. Catalogo della Mostra tenutasi presso l’Istituto italiano di cultura di Londra (dicembre 1951-febbraio 1952) con appendice di documenti inediti. Roma: Istituto poligrafico dello Stato.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1955). Tre profili, Benedetto XIV, Pasquale Stanislao Mancini, Pietro Rosselli. Roma: Edizioni dell’Ateneo.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (Ed.). (1955–1984). Le lettere di Benedetto XIV al card. de Tencin dai testi originali (Vol. 3). Roma: Edizioni di Storia e Letteratura.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1962). Nuove lettere di Mazzini a Lamennais. Rivista di storia della Chiesa in Italia, maggio-agosto.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1965). L’Inghilterra di Mazzini. Roma: Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1966). La Sinistra rivoluzionaria da Villafranca ai plebisciti, in Atti del XIII congresso di storia del Risorgimento italiano. Roma: Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1977). 1849–1859. Le Monnier: I dieci anni che fecero l’Italia. Firenze.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1980). La Sinistra: uomini e correnti, in Stato e società dal 1876 al 1882. Roma: Istituto per la Storia del Risorgimento italiano.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1981). In G. Campi & A. M. Isastia (Eds.), La Sinistra rivoluzionaria dall’Unità alla presa di Roma, corso di lezioni di Emilia Morelli svolte nell’anno accademico 1980–1981. Roma: La Sapienza.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1984). Giuseppe Mazzini. Quasi una biografia. Roma: Edizioni dell’Ateneo.

    Google Scholar 

  • Morelli, E. (1986). Prolusione LII Congresso di Storia del Risorgimento. In Congresso di Storia del Risorgimento italiano (Ed.). Amministrazione della giustizia e poteri di polizia dagli stati preunitari alla caduta della destra. Atti del 52° Congresso di storia del Risorgimento italiano, Pescara, 7–10 novembre 1984. Roma: Istituto per la Storia del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Orrù, T. (1995). Il «primo insegnamento» a Cagliari negli anni difficili dell’immediato dopoguerra. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Scirocco, A. (1995). Emilia Morelli e i democratici. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Talamo, G. (1995). Emilia Morelli e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

  • Ugolini, R. (1995). Emilia Morelli nell’Ateneo romano. Rassegna storica del Risorgimento.

    Google Scholar 

Download references

Author information

Authors and Affiliations

Authors

Corresponding author

Correspondence to Silvio Berardi .

Editor information

Editors and Affiliations

Rights and permissions

Reprints and permissions

Copyright information

© 2019 Springer Nature Switzerland AG

About this paper

Check for updates. Verify currency and authenticity via CrossMark

Cite this paper

Berardi, S. (2019). Emilia Morelli: A Historian in Italian Academics During the Second Post World War Period. In: Paoloni, P., Lombardi, R. (eds) Advances in Gender and Cultural Research in Business and Economics. IPAZIA 2018. Springer Proceedings in Business and Economics. Springer, Cham. https://doi.org/10.1007/978-3-030-00335-7_2

Download citation

Publish with us

Policies and ethics